
Tipi di SIM: quanti ne esistono e quali sono le differenze?
Le schede SIM sono uno di quegli oggetti che diamo per scontati, ma senza di loro il nostro smartphone perderebbe molta della sua utilità. Permettono al telefono di collegarsi alla rete cellulare, di effettuare chiamate, inviare messaggi e navigare su internet. Ma quanti tipi di SIM esistono? E quali sono le differenze tra loro? In questa guida proviamo a fare un po’ di chiarezza, partendo dalle SIM grandi quanto una carta di credito fino ad arrivare alle più recenti e invisibili iSIM, passando per tutte le evoluzioni intermedie.

Indice
Cos'è una SIM?
SIM è l'acronimo di Subscriber Identity Module, ovvero "modulo di identificazione dell'abbonato". Si tratta di una piccola scheda (fisica o virtuale) che contiene informazioni essenziali per collegarsi alla rete mobile: il tuo numero, il tuo piano tariffario e le chiavi di accesso per l'autenticazione.
Nonostante le dimensioni ridotte, è un vero e proprio concentrato di tecnologia. Le prime SIM, grandi pressappoco come le attuali carte di credito, risalgono agli anni '90. Nate in Europa, sono state protagoniste della prima chiamata GSM della storia, avvenuta nel 1991 in Finlandia. Col tempo si sono evolute per adattarsi a dispositivi sempre più piccoli e performanti.
Perché le SIM si sono evolute nel tempo?
Il motivo principale è semplice: miniaturizzazione. I dispositivi cellulari, smartphone in primis, sono diventati sempre più piccoli e potenti, e le SIM hanno dovuto seguirne l'evoluzione. Ma non è solo una questione di spazio. Le SIM moderne offrono anche funzionalità impensabili fino a pochi anni fa: sicurezza, gestione da remoto, compatibilità multi-operatore e possibilità di integrazione con servizi su cloud.
E poi c’è l’Internet delle Cose (IoT), che ha cambiato le regole del gioco. Dispositivi intelligenti ovunque, sensori nelle macchine, nei frigoriferi, perfino nei campi agricoli. Tutti connessi grazie a una SIM che spesso non vediamo nemmeno, ma che lavora in silenzio.
Tutte le tipologie di SIM utilizzate fino ad ora
Vediamo ora una panoramica completa (in ordine cronologico) dei tipi di SIM che si sono succeduti nel tempo. I primi esempi non sono altro che un reperto da museo, mentre altre sono ancora in piena attività.
SIM Standard (1FF)
Era grande quanto una carta di credito: 85,6 x 53,98 mm. Usata nei primi telefoni cellulari GSM, è ormai passata del tutto in disuso. Conteneva da 32 a 128 KB di dati e permetteva di memorizzare contatti e SMS. Da questa scheda è iniziato tutto.
Mini SIM (2FF)
Introdotta nel 1996, misurava 25 x 15 mm (quasi un quarto rispetto al modello precedente). Per anni è stata la SIM più diffusa in Italia. Ancora oggi si trova in alcuni dispositivi di dimensioni più grandi come POS, auto connesse o distributori automatici. Forse, rovistando nei cassetti, potresti trovarne una anche tu in un vecchio telefonino.
Micro SIM (3FF)
Arrivata nel 2010, ha dimensioni di 15 x 12 mm. Ha segnato l'inizio dell'era smartphone, permettendo ai dispositivi Apple e Android di prima generazione di collegarsi alla rete mobile.
Nano SIM (4FF)
La sua distribuzione è iniziata nel 2012 e misura appena 12,3 x 8,8 mm. È la più piccola tra le SIM fisiche ed è ancora il formato standard per smartphone, tablet e dispositivi indossabili. Anche a un occhio poco educato dal punto di vista tecnico, è chiaro che questa schedina è formata praticamente solo dal chip.
eSIM (MFF2)
La eSIM è una SIM integrata, saldata direttamente alla scheda madre del dispositivo. Misura 6 x 5 mm ed è la soluzione ideale per dispositivi IoT, smartwatch e smartphone di fascia alta. Si attiva tramite QR code, non si può rimuovere e può essere riprogrammata da remoto. La differenza tra SIM e eSIM? Zero plastica, nessun problema di smontaggi e rimontaggi grazie alla procedura 100% digitale.
Cosa ci riserva il futuro delle SIM?
Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione silenziosa: le SIM, da piccoli oggetti fisici che spostavamo da un telefono all’altro, stanno diventando... beh, invisibili. Sempre più dispositivi si affidano a soluzioni integrate e virtuali, e la direzione è chiara: niente più plastica, niente più estrazioni con graffette. Solo software, provisioning e aggiornamenti da remoto, per una gestione totalmente integrata nel cuore stesso del dispositivo. Se sei pronto al salto, puoi dare un’occhiata alla nostra guida che spiega come trasformare la SIM in eSIM.
E poi c’è la iSIM, che fa un passo in più. Invece di essere un chip separato, viene integrata direttamente nel System-on-a-Chip (SoC) del dispositivo. Questo significa meno componenti, meno consumi, meno spazio occupato. E, allo stesso tempo, più sicurezza e maggiore flessibilità.
Ma come tutte le innovazioni, anche la digitalizzazione delle SIM ha i suoi ostacoli. Non tutti i dispositivi supportano eSIM o iSIM. Alcuni operatori non sono ancora pienamente compatibili, e in certi casi possono esserci problemi con i QR code o con la gestione dei profili eUICC. E sì, c’è sempre il rischio che qualcosa vada storto: una eSIM mal configurata può creare grattacapi simili a una SIM che può smettere di funzionare.
Alla fine, il futuro delle SIM è un equilibrio tra praticità e innovazione. E, volenti o nolenti, ci stiamo già dentro. Anche se per qualcuno una scheda fisica ha ancora un fascino rassicurante.
Recap di tutti i tipi di SIM a confronto
Tipo | Sigla | Dimensioni (mm) | Stato attuale | Note principali |
---|---|---|---|---|
SIM | 1FF | 85,6 x 53,98 | Obsoleta | Usata nei primi telefoni GSM |
Mini SIM | 2FF | 25 x 15 | In declino | Ancora presente in alcuni dispositivi M2M |
Micro SIM | 3FF | 15 x 12 | In declino | Formato standard nei primi smartphone |
Nano SIM | 4FF | 12,3 x 8,8 | Ancora attuale | La sua presenza rimane maggioritaria in smartphone e wearable |
eSIM | MFF2 | 6 x 5 | In crescita | Virtuale, integrata, riprogrammabile |
iSIM | - | integrata nel SoC | Emergente | Embedded, sicura, gestibile da remoto |

Connettiti a internet in pochi minuti con una SIM virtuale
Piani giga convenienti per ogni viaggio.
FAQ


Božena si destreggia tra le parole con una naturalezza sorprendente, così come passa da un'avventura all'altra con grande facilità. Con un cuore che batte per i viaggi e un'anima che vive di narrazione, ha una missione precisa: permettere ai giramondo di rimanere connessi, ovunque il vento li conduca!